Il Governo ha deciso di sospendere il previsto aggiornamento biennale delle sanzioni pecuniarie del Codice della Strada. Gli importi rimarranno immutati fino al 2024.
IL FATTO
Il Governo, con la legge n. 197/2022, ha stabilito che il periodico aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative Codice della Strada, che avrebbe comportato aumenti importanti, non avrà luogo. Gli importi delle sanzioni rimarranno dunque immutati per tutto il biennio 2023-2024 e saranno identici a quelli in vigore per l’appena trascorso 2021-2022.
IL TESTO DI LEGGE APPROVATO SULLE SANZIONI AMMINISTRATIVE CODICE DELLA STRADA
Questo è il testo dell’art. 1 comma 497 della Legge 197/2022 appena approvata:
“In considerazione dell’eccezionale situazione economica, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024 è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti, prevista all’articolo 195, comma 3, del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285“
LA NORMA ORIGINARIA
Il terzo comma dell’art. 195 del Codice della Strada, citato poco sopra, recita infatti:
“la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’ISTAT, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati verificatasi nei due anni precedenti. All’uopo, entro il 1° dicembre di ogni biennio, il Ministro di grazia e giustizia, di concerto con i Ministri del tesoro, dei lavori pubblici, dei trasporti e per i problemi delle aree urbane fissa, seguendo i criteri di cui sopra, i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo”.
RAGIONI ALLA BASE DELLA SOSPENSIONE
Lo scopo dell’aggiornamento periodico previsto all’art. 195 CdS è quello di mantenere inalterata nel tempo l’efficacia deterrente delle sanzioni ma, in considerazione dell’eccezionale situazione economica, il Governo ha deciso di sospendere l’aggiornamento biennale per evitare gli inevitabili aumenti eccessivi che ne sarebbero derivati (è la prima volta dal 1992, anno di entrata in vigore del nuovo Codice della Strada).
ESEMPIO AUMENTO IMPORTI
Se non si fosse intervenuti, dato che l’aggiornamento in programma avrebbe seguito la variazione accertata dall’ISTAT dell’indice dei prezzi (ovvero l’inflazione), gli aumenti sarebbero stati quasi del 15%. L’importo della sanzione per la responsabilità dell’impresa, sanzionata dall’art. 174 comma 14 CdS, sarebbe passato dagli odierni 333,00 € a 383,00€.
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